Skip to main content

La studio diacronico della grammatica e della grammaticografia è centrale non solo nella storia del pensiero linguistico, semiotico, filosofico, ma anche nella storia delle lingue e della relativa letteratura. La grammatica, infatti, «non nasce prima delle lingue e prima che le lingue stesse non abbiano espresso una tradizione letteraria. I grammatici, anzi, non fanno altro che formalizzare e rendere “ufficiale” quanto in genere si è già affermato per altra via» (Marazzini 2002: 54).

Nonostante questo, e nonostante la voluminosa produzione di testi grammaticali per l’italiano dal XV secolo a oggi, la storia della grammatica si presenta ancora come un terreno di studio scarsamente esplorato. È piuttosto emblematico, infatti, che l’unico manuale ad esaminare la storia della grammatica in modo organico ed esaustivo sia ormai più che centenario: bisogna risalire al 1908, per la prima pubblicazione della celebre Storia della grammatica italiana di Ciro Trabalza. In tempi recenti, tuttavia, diversi studiosi stanno aprendo nuove linee di ricerca, sia considerando – in senso lato – lo svolgimento diacronico delle trattazioni compiute dai grammatici (cfr. e.g., Catricalà 1995; Patota 1993; Bonomi 1998; Fornara 2013, 2019), sia concentrando l’analisi sulla codificazione di regole particolari, attraverso i manuali e i testi grammaticali (cfr. e.g., Holtus 1986; Scarano 1999; Stewart 2002; Graffi 2009; Cella 2019). Da citare, infine, il contributo del quarto volume della Storia dell’italiano scritto (Antonelli/Motolese/Tomasin 2018), ove i due approcci poc’anzi descritti confluiscono in una disamina ampia e puntuale che – pur non mirando a esaurire la materia in oggetto – ben illustra la complessità della produzione grammaticografica attraverso i secoli.

Accanto allo studio storico delle norme e della loro codifica, di specifici testi grammaticali, dell’evoluzione dei concetti e delle categorie linguistiche, la storia della grammatica non può inoltre tralasciare quegli aspetti più empirici e applicati, connessi all’insegnamento della lingua italiana L1. A tal proposito, diversi lavori hanno preso in esame il settore della grammaticografia didattica, considerando specificamente l’editoria scolastica dalla seconda metà del ’700 e discutendo metodi e paradigmi pedagogici emergenti nel sistema d’istruzione dell’Italia pre- e post-unitaria (cfr. e.g., Catricalà 1991; Bonomi 1998; Revelli 2013; Demartini 2014; Patota 2014; Cella 2018). Per il contesto svizzero, invece, sembrano mancare lavori specificamente dedicati alle grammatiche per la scuola, mentre l’attenzione dei ricercatori si è concentrata maggiormente su aspetti generali e sincronici dell’insegnamento della lingua italiana sia come lingua prima L1 (cfr. e.g., Bianconi 1995; Moretti 2004-2005), sia come L2 (cfr. e.g., Pandolfi 2010; Fornara 2021).

È dunque vero quanto sostiene il Trabalza (1908: 5) – nella sua Introduzione densamente costellata d’aperte dichiarazioni di fede crociana – affermando che «nei libri de’ grammatici appare una linea di progresso sui generis, il progresso della dissoluzione, il progresso della morte»? Nel contesto dell’Istituto di studi italiani, che offre una sede privilegiata per varcare i confini disciplinari e stabilire legami fra orizzonti di senso e saperi in apparenza distanti, la giornata intenderà quindi mostrare la vitalità della grammatica italiana, nelle sue multiformi realizzazioni, fra Italia e Svizzera. L’intento, in ultima istanza, sarà quello di generare riflessione e confronto, proponendo nuove prospettive su fenomeni noti e aprendo la strada a ricerche future su quella che – sin dalla voce nella prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca (1623) – veniva codificata come arte e non solo come disciplina.

Expand All

  • Bibliografia essenziale

    Antonelli, G., Motolese, M., e Tomasin, L., Storia dell’italiano scritto, Roma, Carocci, 2018.

    Bianconi, S. (a c. di), L’italiano in Svizzera, Bellinzona, OLSI, 1995.

    Bonomi, I., La grammaticografia italiana attraverso i secoli, Milano, CUEM, 1998.

    Catricalà, M., Le grammatiche scolastiche dell’italiano edite dal 1860 al 1918, Accademia della Crusca, Firenze, 1991.

    Catricalà, M., L’italiano tra grammaticalità e testualizzazione, Firenze, Accademia della Crusca, 1995.

    Cella, R., Tracce dell’idea di struttura argomentale dei verbi in grammatiche ottocentesche. In Kwartalnik Neofilologiczny, LXVI, 2, 2019. pp. 314-321.

    Demartini, S. Grammatica e grammatiche in Italia nella prima metà del Novecento. Il dibattito linguistico e la produzione testuale, Firenze, Cesati, 2014

    Fornara, S., Breve storia della grammatica italiana, Roma, Carocci, 2019.

    Fornara, S., L’italiano in Svizzera. In: Borreguero Zuloaga, M. (a cura di), Acquisizione e didattica dell’italiano: riflessioni teoriche, nuovi apprendenti e uno sguardo al passato, Peter Lang, Bern, pp. 1199-1210, 2021.

    Fornara, S., La trasformazione della tradizione nelle prime grammatiche italiane (1440-1555), Roma, Aracne, 2013.

    Graffi, G., Origine e sviluppo della nozione di subordinazione frasale nella grammatica italiana. In Ferrari, A. (a cura di), Sintassi storica e sincronica dell'italiano: subordinazione, coordinazione, giustapposizione: atti del X Congresso della Società internazionale di linguistica e filologia italiana, Firenze, Franco Cesati, 2009. pp. 59-100.

    Holtus, G., Ordine delle parole, messa in rilievo e segmentazione nella grammaticografia italiana. In: Stammerjohann H. (a cura di), Tema-Rema in Italiano, Symposium, Frankfurt am Main (26/27-4-1985), Tübingen, G. Narr, 1986. pp. 1-14.

    Marazzini, C., La lingua italiana, Bologna, il Mulino, 2002.

    Moretti, B. (a c. di), La terza lingua. Aspetti dell’italiano in Svizzera agli inizi del terzo millennio, Bellinzona, OLSI, 2004-2005.

    Pandolfi, E. M., Considerazioni sulla didattica dell’italiano L2 in Svizzera. In Italiano LinguaDue, 2(1), pp. 88-91, 2010.

    Patota, G., I percorsi grammaticali. In Serianni, L. e Trifone, P. (a cura di), Storia della lingua italiana, Torino, Einaudi, 1993, pp. 93-137.

    Scarano, A., Storia grammaticale dell'aggettivo. Da sottoclasse di parole a parte del discorso. In Studi di grammatica italiana 18, 1999. pp. 57-90.

    Stewart, D., Il congiuntivo italiano: modo della realtà? Uno sguardo al congiuntivo nelle grammatiche italiane moderne. In Schena, L., Mazzoleni, M. e Prandi, M. (a cura di), Intorno al congiuntivo, Bologna, CLUEB, 2002. pp. 1000-1018.

    Trabalza, C., Storia della grammatica italiana, Milano, Hoepli, 1908.

  • Obiettivi

    Gli obiettivi concreti del workshop concernono:

    • Mostrare come le regole grammaticali non sia entità monolitiche e immutabili, ma soggette a cambiamenti diacronici correlati ai contesti e all’uso linguistico.
    • Dinamizzare un settore di studio che, spesso, risulta caratterizzato da un approccio storico e statico.
    • Mostrare come lo studio della codificazione linguistica nel passato sia utile per la definizione di regole grammaticali e la costruzione di testi didattici nel presente.
    • Porre enfasi sul valore scientifico e metodologico delle ricerche condotte in Svizzera sul tema della storia della grammatica italiana e dell’insegnamento dell’italiano L1.
    • Stimolare lo studio della storia di una delle lingue nazionali svizzere e promuovere, in ciò, il ruolo dei territori italofoni.
    • Favorire il contatto fra giovani ricercatrici/ricercatori e studiose/studiosi avanzati, costituendo un forum di discussione aperto e inclusivo.
    • Promuovere e valorizzare il patrimonio librario della Biblioteca Cantonale di Lugano e della Biblioteca Universitaria di Lugano.